Uno dei compiti principali della Fondazione Rossini è la ricerca e la divulgazione dell’opera rossiniana, unitamente a quanto possa contribuire a diffonderne la conoscenza. La produzione editoriale della Fondazione Rossini si articola:

L’edizione critica delle opere di Rossini è una monumentale impresa editoriale iniziata nel 1971. Dopo anni di intensi studi e approfondite ricerche, nel 1979, è stato pubblicato il primo volume dedicato a La gazza ladra.

L’epistolario rossiniano prevede la pubblicazione non solo di tutte le lettere di Rossini e di quelle a lui indirizzate, ma anche di documenti e carteggi di impresari, cantanti, scenografi, librettisti e di tutti i personaggi in qualche modo legati alle vicende del compositore.

Il «Bollettino del Centro rossiniano di studi», fondato da Alfredo Bonaccorsi, è nato nel 1955 come periodico bimestrale legato all’attività del Conservatorio di Musica “G. Rossini” di Pesaro.

La collana dedicata ai Libretti di Rossini si affianca all’edizione critica delle opere e presenta di ogni singolo titolo tutte le fonti di ispirazione, consentendo di ricostruire il percorso dal capostipite letterario fino al libretto utilizzato dal compositore.

Nella collana Saggi e Fonti figurano interventi critici e indagini storico-musicologiche sulla figura di Rossini dovute ai maggior specialisti della materia.

La collana Iconografia rossiniana è stata creata con l’intento di offrire un contributo di carattere visivo e figurativo, parallelo a quanto analizzato sotto l’aspetto storico, musicologico, filologico dalle altre iniziative editoriali della Fondazione Rossini.

La Fondazione Rossini, in collaborazione con la Fondazione Riz e Katyna Ortolani, ha istituito il premio Tesi rossiniane che viene attribuito alle migliori tesi di laurea e dottorato di argomento rossiniano discusse nelle università e nei conservatori italiani e stranieri.

Nel 1954, molti anni prima di varare l’edizione critica, la Fondazione Rossini decise di iniziare la pubblicazione delle opere rossiniane, in particolare degli autografi di proprietà della Fondazione stessa.

Dagli archivi della Fondazione Rossini di Pesaro, uno degli autografi più preziosi della collezione trasmessa per lascito testamentario da Rossini alla sua città natale: la Petite messe solennelle (versione per soli, coro, due pianoforti e armonium).