Un giorno a casa Rossini

«Gioachino Rossini, bolognese». Così si legge ancora su qualche libretto del primo Ottocento. Rossini sicuramente non avrà protestato. A Bologna aveva studiato; a Bologna si era mostrato compositore; a Bologna viveva la sua famiglia; a Bologna, a Castenaso e a Budrio ebbe i suoi primi veri possedimenti, ricevuti in dote dalla moglie Isabella Colbran (Castenaso) e acquistati coi risparmi suoi e – soprattutto – di Isabella (in città e a Budrio). Dopo tante peregrinazioni, a Bologna era tornato e se non fosse successo uno sgradevole incidente sarebbe rimasto a Bologna per tutta la vita. Ma l’eredità di Rossini è ancora legata a queste terre e specialmente a Budrio. In un certo senso Rossini non se ne è mai andato da qui. Possiamo dire che Pesaro è la sua patria, ma Bologna è (ancora oggi) la sua casa. Di questo, della straordinaria capacità negli affari di Rossini, e di altre curiosità ancora ignote al grande pubblico, parlerà Andrea Malnati, musicologo in forza alla Fondazione Rossini di Pesaro e profondo conoscitore della biografia e delle opere rossiniane. Sarà inoltre proiettato un intervento in video del collezionista e curatore dell’epistolario rossiniano, Sergio Ragni, per raccontare il legame di Rossini con queste terre. L’incontro sarà l’occasione per illustrare il recupero di un antico forno nel podere Castello, realizzato con i fondi PNRR M1C3 Misura 2 a cura dell’architetto Sergio D’Errico.